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DTF o DTG? cosa valutare per la stampa su tessuti.

2022-07-20T11:27:42+02:00
  • DTF o DTG? cosa valutare per la stampa su tessuti.

Il DTF, da qualche mese (scrivo l’articolo a luglio 2022), sembra la soluzione definitiva per la personalizzazione dell’abbigliamento.

Dopo tanti anni posso dire con certezza che non esiste una tecnologia che elimina l’altra.

Il DTF, come il DTG hanno pregi e difetti da conoscere bene prima dell’acquisto.

L’errore in cui non si deve incorrere è pensare che la soluzione DTF sia sostitutiva alla DTG perché non è così, può essere complementare ma non sostitutiva.

Chi ha fatto scelte di acquisto avventate di sistemi DTF, per eliminare altre tecnologie di stampa, si potrebbe pentire dell’acquisto.

In questo articolo farò un comparazione tra le due tecnologie, DTF e DTG, al fine di fare chiarezza.

Le informazioni sulla tecnologia DTF le ho prese direttamente da clienti che hanno acquisto un sistema dtf a bobina da ottobre 2021 fino ad oggi.

L’intento di questo articolo è di far riflettere lo stampatore digitale su quali sono i pregi di questo sistema e le oggettive criticità.

 DTF: come è nata questa tecnologia

Come sempre non si è inventato nulla di nuovo…la stampa DTF è nata in serigrafia con la stampa su carta transfer o poliestere per il trasferimento “on-demand” su abbigliamento.

Tramite la stampa con i diversi telai serigrafici si compone l’immagine o la semplice stampa ad un colore e si applica il transfer sulla t-shirt (o abbigliamento vario) tramite termopressa.

Le stampanti DTF hanno digitalizzato questo processo stampando, tramite un plotter dtf,  direttamente su film in poliestere grafiche in quadricromia con l’aggiunta del colore bianco.

In questo modo si evita di spellicolare i termosaldabili da taglio e da stampa.

Si traduce in un notevole risparmio di tempo e costi delle materie prime.

 

Stampante DTF come funziona

Le stampanti DTF in rotolo hanno tutti dei componenti che li accomunano.

  • Ponte stampa. In genere un plotter modificato a inchiostri tessili che ha il compito di stampare sul film in poliestere.
  • Stazione di spargimento colla. Sull’inchiostro fresco viene depositata la colla (anche chiamata polvere DTF) che rimane applicata sopra. 
  • Stazione di separazione della colla superflua. Un sistema di vibrazione fa cadere la colla depositata nel film in poliestere non stampato.
  • Forno di asciugatura. L’inchiostro per essere applicato dev’essere asciutto e imprigionare la colla. Un forno, generalmente a lampade IR, fissa l’inchiostro.
  • Raccolta Film stampato. Un riavvolgitore in uscita raccoglie il film stampato.

Da cosa è composta la stampante DTF

Vediamo adesso tutte gli aspetti tecnici a cui fare attenzione e la comparazione con la stampa DTG.

 DTF e DTG: cosa sapere sull’ambiente di lavoro

Ambiente di lavoro nella stampa DTG e DTFL’aspetto che troppo spesso viene sottovalutato è l’ambiente di lavoro in cui le stampanti tessili devono produrre.

In generale, le stampanti con inchiostri tessili base acqua per tessuti soffrono tutti il:

  • Troppo caldo, superiore i 30 gradi
  • Troppo freddo, inferiore ai 20 gradi
  • Poca o troppo umidità (range ideale tra 40 e 60%)

 

 

L’ambiente di lavoro quindi, per entrambe le tecnologie deve rispettare i parametri.

L’ambiente di lavoro in cui produrre con la DTF o DTG deve rispettare questi parametri.

 A cosa fare attenzione nell’ambiente di lavoro DTF

La tecnologia DTF prevede due passaggi cruciali.

Lo spargimento automatico della colla e l’asciugatura dell’inchiostro + colla.

La colla che viene sparsa sul film e inchiostro viene immessa nell’ambiente di lavoro se la “stazione colla” è aperta e non schermata, in pratica la respiri.

Nella stazione asciugatura si producono fumi.

Questi fumi di colla + inchiostro dovrebbero essere aspirati e filtrati tramite filtro HEPA.

Soprattutto se si utilizzano inchiostri cinesi non certificati OEKO-TEX 100 non sai cosa farai indossare ai tuoi clienti. L’altro aspetto e l’immissione in ambiente lavorativo dei fumi, te li respiri e non sai cosa c’è dentro.

Cosa fare attenzione nell’ambiente di lavoro DTG

Quando si utilizza una stampante DTG c’è un passaggio obbligatorio che è la stesura del primer sui capi scuri.

Ti rimando all’articolo in cui spiego il processo completo -> Processo produttivo DTG

 Se il primer viene passato a mano bisogna prevedere uno spazio apposito lontano dalla stampante e attrezzature elettroniche. 

Il primer che viene spruzzato sopra la t-shirt è una colla che si deposita sopra le “cose”, e se questa operazione si fa vicino la stampante si potrebbe otturare la testina.

 

Gestione dell’inchiostro bianco nelle stampanti DTG e DTF

Inchiostro bianco nella stampa DTFL’inchiostro bianco come detto più volte in vari articoli di questo blog è la bestia nera dello stampatore.

Essendo un pigmento “pesante” rischia di bloccare le testine di stampa se l’ambiente non è alla temperature giusta.

In tutte e due le tecnologie DTG e DTF ci devono essere dei requisiti di gestione dell’inchiostro bianco, ovvero:

 

 

  • Ricircolo dell’inchiostro bianco della tanica/sacca o cartuccia che contiene l’inchiostro bianco
  • Ricircolo dell’inchiostro bianco nei canali colori e dumper.
  • Sistema di pulizia automatico o mantenimento automatico o svuotamento delle testine dall’inchiostro bianco durante i periodi di inattività.

Quindi se la DTF o DTG a cui sei interessato NON ha un sistema semplice di gestione del colore bianco questo si tradurrà in due cose molto semplici e certe:

  1. Avrai sempre le testine con ugelli mancanti che si potrebbero otturare per sempre.
  2. Sarai schiavo della stampante, ti troverai sempre a dover fare tantissime pulizie e non poter lasciare mai la stampante un giorno ferma.

La gestione dell’inchiostro bianco è il punto critico delle due tecnologie.

 

Qual’è il miglior risultato di stampa con DTF e DTG?

Quando parliamo di risultato di stampa dobbiamo dividerlo in due parti:

  • Risultato Colorimetrico e Fotografico
  • La cosi detta “mano di applicazione” cioè quanto risulta morbido il capo per essere indossato.

Sul risultato colorimetrico di entrambe le tecnologie possono dare grandi soddisfazioni.

C’è da dire però che a livello di stampa fotografica la DTG ha sicuramente una marcia in più.

Con un buon progetto grafico si possono sicuramente mettere in risalto colori e sfumature.

Qualità del transfer DTF

Da quello che ho visto presso i miei clienti che hanno acquistato il DTF non va bene per tutte le applicazioni.

Queste le principali applicazioni che non mi hanno convinto:

  • Applicazioni di grande formato (tipo 30 x 20 cm) hanno una mano pesante, tipo transfer da stampa
  • Nei dettagli piccoli non è detto che la colla si attacca correttamente.
  • I piccoli dettagli grafici, con la pressione della pressa, potrebbero perdere dettagli.

Per altre applicazioni i risultati sono buoni e pratici da utilizzare.

Qualità della stampa DTG

La stampa DTG si comporta in maniera diversa a parità di applicazioni

  • Mano morbida su applicazioni di grande formato (anche 40 x 50 cm) grazie alla funzione Bgap che utilizza il colore della maglietta come colore di stampa.
  • Dettagli piccoli definiti, ma dipende dalla qualità del tessuto!

Sicuramente mettere in moto una DTG per stampare un lato cuore su maglia scura non è conveniente come la stampa DTF.

Per restare in tema su piccole grafiche da applicare su abbigliamento il termosaldabile stampa e taglio è sempre una alternativa da tenere ben in mente rispetto al DTF.

In questo articolo ho fatto un paragone tra la stampa diretta ed il plotter-> Il plotter per la stampa su tessuti

 

Resistenza ai lavaggi dei transfer DTF

Resistenza ai lavaggi della stampa DTGPer chi lavora nel campo dell’abbigliamento sa quanto sia delicato il tema legato al lavaggio.

Per i capi  stampati in DTG si consiglia un lavaggio a 30° con capo a rovescio.

I tessuti stampati con DTF possono essere lavati anche a 60 gradi, come un termosaldabile.

Sulla durata dei lavaggi penso che solo i test diretti possano dare la certezza su quanto dura una stampa realizzata con le due tecnologie.

 

Supporti e Tessuti da stampare con DTF e DTG

Entrambe le tecnologie possono essere utilizzate per personalizzare tessuti in cotone e fibra naturale.

La tecnologia DTF ha una marcia in più rispetto al DTG perchè può essere applicata anche su supporti sintetici come poliestere, nylon ecc. Aspetto non da poco, in quanto può dare una grossa mano in applicazioni promozionali e sportive.

La tecnologia DTG su tessuto scuro soffre quelli che hanno troppi “pelucchi” superficiali e predilige il cotone pettinato, mentre il transfer DTF essendo che viene pressato sopra non ha questo problema.

Produttività del DTG e DTF

ProduzioneSulla produttività di queste due tecnologie mi voglio soffermare su un paio di aspetti.

Il fissaggio del transfer sul supporto.

Il plotter che stampa sul film può anche essere velocissimo, ma ogni transfer dev’essere applicato da un operatore con la termopressa.

Per essere veloce nell’applicazione le termopresse devono essere efficienti e semplici da utilizzare. 

Inoltre se stampi 50 metri di film in poliestere ogni singola grafica va ritagliata a mano, questo aspetto non viene considerato ma c’è un notevole dispendio di tempo.

Produzione DTG

Nella produttività del DTG una marcia in più lo dà sicuramente il forno, dopo aver stampato si può “buttare” tutto dentro il forno ed il prodotto esce pronto da esser piegato e consegnato.

Se si usa la termopressa i tempi di fissaggio dell’inchiostro sono nettamente più lunghi rispetto al transfer DTF.

Non dimentichiamo che, nella stampa DTG su capo scuro, bisogna stendere il primer ed asciugarlo che rappresenta sempre un passaggio produttivo che va conteggiato nella produzione giornaliera.

Quantità di grafiche da stampare

Con la stampa DTG posso stampare anche una sola t-shirt o una decina.

Con le stampanti DTF a rotolo non posso stampare pochi pezzi per il film deve arrivare a fine corsa per essere agganciato e tenuto in tensione.

Quindi se hai da fare 5 t-shirt devi aspettare più lavori o farli un plotter.

Variante al DTF: il DTG Ibrido

 

DTF IbridoUna soluzione intermedia tra DTG e DTF è il DTG Ibrido, ovvero una stampante DTG che possa stampare su film in poliestere a foglio.

Questo è possibile se la stampante DTG è ottimizzata con firmware nativo per la stampa su film.

In questo caso l’applicazione della colla sarà fatta manualmente o con macchinario esterno alla stampante.

La logica di questa soluzione è:

  • Stampo le grafiche di medie/grandi dimensioni con la DTG
  • Stampo in DTF le piccole grafiche che dovrei fare con il termosaldabile.

Quindi con una sola stampante posso fare entrambe le cose diversificando le applicazioni.

Una serie di stampanti che permette questa doppia funzione è la DTG Q1 Hibryd e DTG Q2 Hibryd

 Non è un processo automatizzato come una stampante DTF che stampa su rotolo, ma allo stesso tempo posso variare il campo applicativo.

 

Tre domande sulla tecnologia DTF a Marco Pieri

Per dare completezza all’articolo ho pensato di fare qualche domanda a  Marco Pieri CEO e project manager Offitek srl che ci dirà le sue impressioni sulla tecnologia e mercato DTF. 

Marco Pieri si occupa da diversi anni di stampa diretta su tessuto, ed ha portato avanti importanti progetti  con partner di rilevo come Roland, Kornit e DTG Digital.

 

Cosa pensi della situazione attuale dei sistemi DTF? 

L’arrivo sul mercato della tecnologia DTF ha senza dubbio destato molto interesse fra gli operatori di settore e molti clienti hanno già investito in macchinari DTF.

Tutte le nuove tecnologie, dal momento del debutto sul mercato, accendono molto interesse e curiosità anche se si conoscono poco pregi e difetti.

 Nel caso della tecnologia DTF  esistono già moltissime soluzioni che nascono perlopiù da progetti di assemblaggio delle varie componenti necessari al funzionamento.

Stampante, inchiostri, colla, forno e film transfer sono 5 degli elementi fondamentali di questa tecnologia e devono essere progettati l’uno per l’altro per avere una soluzione qualitativa, produttiva e affidabile.

 

Quali sono oggi le criticità tecniche dei sistemi DTF? 

Credo che le principali criticità derivano dall’integrazione di tutte le sopracitate variabili.

Stampante, inchiostro, colla, forno e film devono “andare d’accordo” l’una con l’altra.

In alcuni casi il cliente si trova dentro una vera e propria “giungla”…… Stampanti che non prevedono la corretta gestione dell’inchiostro, specialmente il bianco o cambi continui di forniture di colla o di film transfer possono essere ostacoli non banali per la propria produzione in DTF.

Per non parlare poi delle varie certificazioni, sia quelle legate al luogo di produzione legate all’emissione dei fumi, sia quelle per l’indossabilità del capo personalizzato (OEKO-TEX) ovvero certificazione su inchiostri e anche della colla (spesso sottovalutata)

Nei prossimi mesi prevedo che, alcuni brand storici termineranno la loro necessaria fase di sviluppo e test e arriveranno sul mercato con una soluzione DTF proprietaria. Anche DTG Digital ha presentato in anteprima al Fespa a Berlino la propria soluzione DTF che in autunno arriverà sul mercato italiano.

 

Quali vantaggi trovi nell’adottare la soluzione DTF ?

La tecnologia DTF ha alcuni vantaggi ma non esiste tecnologia che può sostituire tutte le altre.

Senza dubbio il non dover più spellicolare è un plus, come la possibilità di personalizzare capi in poliestere, borse, cappellini, ecc diciamo che dove la stampa è piccola il DTF dà il meglio di sé.

Quando la stampa diventa di grandi dimensioni il DTG ha molti vantaggi, sia in termini di costi di produzione che di “mano” e traspirabilità.

Graficamente il DTF si sposa molto bene alle grafiche vettoriali e tinte piatte mentre per il fotografico, mezzitoni, sfumature il DTG non ha eguali.

Sicuramente la miglior soluzione per uno stampatore è avere entrambe le tecnologie a disposizione nel proprio laboratorio o ricorrendo a due macchinari distinti o ad una soluzione ibrida in grado di stampare sia in modalità DTG che DTF.

 

In Conclusione

La stampa DTF è agli arbori ma avrà sicuramente migliorie di rilievo nei prossimi mesi, è una tecnologia su cui restare aggiornati e valutarla con criticità all’interno del propria azienda e flusso di produzione.

Non è di certo la soluzione a “tutti i mali” ma ne sentiremo parlare per molto tempo e senza dubbio diventerà un sistema standard di produzione tessile.

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Buone Stampe 🙂

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